Sono stato un po’ distante dalle pagine di questo blog – l’ultima volta che ci si era lasciati era in inglese e conteneva un po’ tutto quello che mi passava per la mente su fotografia, fotografi, arte, spettacolo e dintorni. Nel frattempo sono cambiate alcune cose: abbiamo aperto un bello studio di fotografia a Torino (ormai da circa un anno), stiamo lavorando un po’ e cerchiamo di pensare e scrivere di fotografia.
Cosa intendo con questo: qualcosa di molto semplice, ovvero che oltre a vivere di fotografia quello che a me piacerebbe fare sarebbe di tenere, con un po’ di costanza, una piccola colonna qua su questo mio sito. Mi piacereb
be anche un po’ di dialogo con i miei ventiquattro lettori (uno meno di Manzoni, non sia mai). Dunque sappiate che d’ora in poi questo spazio parlerà di fotografia “da dentro”, cioè vuole essere uno spazio di riflessione da parte di chi vive di fotografia, sulla fotografia.
La scelta della lingua italiana è stata un po’ sofferta – sono sempre stato in bilico fra Italiano e Inglese ma ho paura che, rivolgendomi ad un pubblico italiano, usare l’Inglese sia un po’ una battaglia persa. Per alcune recensioni tuttavia proverò ad usarlo ugualmente.
Ovviamente ho perso tutti gli altri articoli di blog pubblicati l’anno passato e questo mi affligge parecchio perché, in realtà, c’erano dei bei testi qua e là: Marcio Mascarenhas mi aveva perfino chiesto di usare il mio articolo come artist statement. Ho salvato la cartellina, in ogni caso, e vedrò nei prossimi giorni se riesco a recuperare qualcosina (anche solo dei testi così da poter riscrivere il tutto).